Spari e sprangate: l’Italia degenera

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E dai e dai… e la scintilla è scoccata! Tra risse parlamentari e scambi di insulti, tra proposte assurde e richieste insensate, tra buonismo di facciata e fermezza esagerata, tra moschee negate e crocifissi banditi… si è creato un caos tale ed un clima talmente  surriscaldato, che alla prima occasione è scoppiata la rissa e…chissà che cos’ altro potrà ancora accadere! Sto parlando di quanto sta avvenendo in Calabria, nella rivolta scoppiata prima da parte degli extracomunitari del luogo che hanno attaccato, e, in seguito, da parte dei cittadini offesi che hanno reagito all’ invasione e distruzione delle proprie cose offendendo e distruggendo a loro volta: naturalmente, il tutto sotto una probabile regia occulta ad opera di chi campa e prospera sull’odio e sul disordine. La rivolta è scoppiata, come al solito, tra poveri nei confronti di altri poveri. Poco lavoro malpagato, ed interessi che si intrecciano senza regole e  rispetto di nessuno, hanno probabilmente ispirato la mano di chi ha sparato per primo innescando la miccia e le reazioni a catena : è in questo modo, purtroppo, che cominciano tutte le guerre…

E questo è un incendio che va spento immediatamente, perché appiccato in un momento di ” siccità  planetaria ” e che, da una piccola città della Calabria come Rosarno, potrebbe estendersi per tutta l’Italia ed ancor più in su, dove i problemi non si discostano molto dai nostri. Non sto esagerando in allarmismo, perché da noi, per restare in Italia, sono saltate tutte le regole e tutte le marcature: l’aggressione materiale di una sera a Berlusconi in Piazza Duomo a Milano, quelle verbali  giornaliere di Di Pietro allo stesso Berlusconi ed a volte  al Presidente Napolitano, i giochetti di Fini e di Casini, il cercare di capirci qualcosa del Pd e di Bersani, i lampi e tuoni di Bossi e Maroni… hanno sfiancato completamente italiani e stranieri ospitati, accomunati dagli stenti, con le conseguenze che già affiorano minacciose dai fatti esaminati. E i Media, per giunta, ci picchiano sopra senza tanti complimenti… da una parte e dall’altra, senza neanche rendersi conto di cosa possano ulteriormente alimentare. Come l’altro ieri sera, ad esempio, quando sono rimasto “ allibito ” mentre seguivo a sprazzi Anno Zero e mi è capitato di sentire Beppe Grillo che consigliava, come soluzione drastica da parte dell’Italia per superare la crisi, il ” congelamento del debito pubblico per cinque anni “… Mamma mia! Una tale ipotesi ci farebbe perdere tutto, dalla credibilità nazionale ai risparmi dei cittadini. Grillo probabilmente le sue tonnellate di denaro, se pur guadagnate onestamente con una carriera e capacità impeccabili, le avrà diversificate in investimenti oculati, per cui la sua  ” parte di bot in giacenza ” resterebbe tranquilla in attesa della lontana scadenza… ma chi ha solo quelli, come la maggior parte degli italiani, perderebbe ogni riferimento di liquidità immediata se non svendendo i risparmi di una vita a speculatori senza scrupoli.

In ogni caso ciò che più mi ha sorpreso non è stata la ” pericolosa ” soluzione proposta dal comico genovese, che può essere anche uscita in un momento di concitazione incontrollata, bensì il meditato montaggio dell’intervista da parte della redazione, senz’altro approvata dalla supervisione del conduttore e coautore Michele Santoro, la cui capacità professionale nessuno potrà mai negare, ma che non ha reputato ” utile ” tagliare quella parte. Ci mancherebbe solo che una simile possibilità fosse lontanamente ventilata, che davvero scoppierebbero il caos generale e la corsa disperata alla vendita o alla richiesta, difficilmente esaudibile, di rimborso dei propri crediti alle scadenze determinate… e dati gli umori attuali e le prime scintille del tipo di quelle calabresi sopra commentate, non sarebbe difficile immaginare  ” un Italia che degeneri in una rovinosa guerra civile fra spari e sprangate “. Penso, sempre più convinto, che sia proprio giunto il momento di soffermarci seriamente a  meditare… e di darci,  tutti, una bella calmata!

Famiglie d’Italia

Umberto Napolitano

P. S. Letti gli esiti delle ultime indagini riguardo allo stato di salute delle famiglie italiane, delle quali il 30 % ha difficoltà ad arrivare a fine mese, ho deciso di ridare fiato e visibilità giornaliera ad una nostra iniziativa dell’estate scorsa che riguarda esclusivamente la sfera delle conoscenze personali di ognuno di noi… e che permette di dare una mano concreta a chi la necessita, i cui effetti positivi si possono vedere immediatamente e senza bisogno di inviare sms o indire collette nazionali.


{img_a}… Adottiamo una famiglia in difficoltà… è un’iniziativa che invita ogni famiglia a cui avanzi qualche euro, invece di depositarlo tutto sul proprio conto corrente, ad adottare una famiglia che conosce e che sa che è in difficoltà. Può accompagnarla una volta al mese ad un supermarket ed offrirle la spesa, adottando la formula, per non offendere, ” … a buon rendere, non si sa mai… “. Otterrà due risultati: aiutare chi ha bisogno ed immettere del denaro nel mercato. Questo consentirà di vivere meglio la crisi e di facilitarne una via d’uscita. State certi che ciò che avrete dato non sarà stato sprecato ed, in qualche modo, lo vedrete restituito.

” Adottiamo una famiglia in difficoltà ” è una proposta che non avrà un adeguato appoggio mediatico, ma che voi sarete in grado di far conoscere ed apprezzare con il vostro agire e con l’impegno di spargerne parola.  Noi di  Famiglie d’Italia lo ricorderemo ogni giorno da questo blog e voi, in qgrazie!ualche modo, fatemi sapere se l’iniziativa prenderà corpo, usando l’anonimato più discreto…

Famiglie d’Italia  click on per visitare il blog

 

 

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Una Risposta to “Spari e sprangate: l’Italia degenera”

  1. marina salvadore Says:

    Consapevole dell’occulta regìa della ‘ndrangheta per i drammatici incivili fatti di Rosarno, amena cittadina della Calabria Saudita, s’invita al buonsenso e si chiedono a maestranze ed autorità preposte maggiori controlli sulle attività illecite che premiano, al solito, i delinquenti di casa nostra: traffico di schiavi, sfruttamento della prostituzione e caporalato, tre piaghe purulente diffuse in prevalenza lungo le coste della decaduta Magna Grecia, civiltà fatta ostaggio dalla connivente classe dirigente di taluni inaccessibili borghi e fortilizi del Mezzogiorno, dominati dalla mentalità mafiosa ad ogni livello sociale, soprattutto ai vertici amministrativi. Negrieri e soloni di casa nostra dovrebbero sacralmente rammentare d’essere figli di quelle generazioni post-unitarie che parteciparono dell’immonda diaspora sùdica verso terre a loro ostili ed inospitali; in memoria dei nostri milioni di emigranti e nell’accoglienza dei nuovi migrantes, una prece!

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