Il sistema politico e le sue anomalie

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Per sistema politico si intende il concetto relativo a un insieme di istituzioni, gruppi, processi politici dotati di un certo grado di interdipendenza reciproca. Il sistema politico della Repubblica Italiana è conforme alle istituzioni di una repubblica parlamentare dove il presidente del Consiglio dei Ministri è il capo del governo che si regge su una maggioranza parlamentare. Il governo esercita il potere esecutivo mentre il potere legislativo è attribuito al Parlamento. La magistratura, indipendente dall’esecutivo e dal potere legislativo, esercita invece il potere giudiziario. Il presidente della Repubblica è la massima carica dello Stato e ne rappresenta l’unità.

Ultimamente qualcosa nel sistema si è inceppato e molti ruoli si sono sovrapposti o confusi; le varie istituzioni, invece di integrarsi in un ” lavoro ” coordinato e rispettoso l’una dell’altra, sono entrate in un conflitto senza ritorno, portando il cittadino a ritrovarsi a sua volta confuso e perso in uno Stato che non lo rassicura, che non gli offre più il conforto del rispecchiarsi e confrontarsi in regole certe e che lo spinge, inesorabilmente, verso soluzioni ed iniziative frutto di ragionamenti personali ed anarchici. 

Quando lo Stato non è più in grado di offrire fiducia e risposte ai propri cittadini significa che nel sistema si stanno aprendo delle falle che vanno immediatamente analizzate  e richiuse. Gli interessi personali o di ” appartenenza ” dei vari poteri, esasperati e preposti a quelli del popolo rappresentato,  fanno sì che la politica si ritrovi a navigare in acque anomale, dove ogni rotta è improvvisata e la deriva che ne  consegue diventa logica ed allarmante. Il fondo credo che si stia toccando proprio in questi giorni con la protesta dell’ Anm in occasione dell’apertura dell’ Anno Giudiziario, la quale invita i propri iscritti ad abbandonare  le aule sabato quando il rappresentante della Giustizia, ministro Alfano, prenderà la parola.

A questo punto, a nome di tutte le famiglie d’Italia e dei suoi componenti, mi sento in dovere di chiedere al nostro  amato Presidente Giorgio Napolitano di intervenire decisamente riportando ogni contendente su un percorso razionale e conforme alle cariche rappresentate. Le proteste eclatanti vanno lasciate ad altri, il compito delle istituzioni è di colloquiare e non di litigare. Che ognuno guardi con coscienza al proprio operato e si assuma la responsabilità della propria onestà esecutiva: le ragioni e i torti non appartengono sempre allo stesso soggetto ed il caso del  conflitto perenne tra il Premier Silvio Berlusconi ed una parte della magistratura non può sconvolgere regole, conduzione e serenità di un’intera Nazione. Se un compromesso non è possibile e ciascuna delle parte si arroga il diritto della verità e ragioni assolute, che intervenga il Presidente della Repubblica offrendo una soluzione definitiva alla Sua portata per l’autorità e  ruolo super partes ampiamente riconosciutogli da tutti gli italiani. Siamo consapevoli che non è un compito semplice ma è una responsabilità che può e deve assumersi per rispetto e amore di un‘Italia ” affamata ” di chiarezza ed unità per  uscire integra  da una crisi devastante e disumana. Con ossequio e gratitudine.

Umberto Napolitano

Famiglie d’Italia

 

P. S. Letti gli esiti delle ultime indagini riguardo allo stato di salute delle famiglie italiane, delle quali il 30 % ha difficoltà ad arrivare a fine mese, ho deciso di ridare fiato e visibilità giornaliera, fino alla noia, ad una nostra iniziativa dell’estate scorsa che riguarda esclusivamente la sfera delle conoscenze personali di ognuno di noi… e che permette di dare una mano concreta a chi la necessita, i cui effetti positivi si possono vedere immediatamente e senza bisogno di inviare sms o indire collette nazionali.


{img_a}… Adottiamo una famiglia in difficoltà… è un’iniziativa che invita ogni famiglia a cui avanzi qualche euro, invece di depositarlo tutto sul proprio conto corrente, ad adottare una famiglia che conosce e che sa che è in difficoltà. Può accompagnarla una volta al mese ad un supermarket ed offrirle la spesa, adottando la formula, per non offendere, ” … a buon rendere, non si sa mai… “. Otterrà due risultati: aiutare chi ha bisogno ed immettere del denaro nel mercato. Questo consentirà di vivere meglio la crisi e di facilitarne una via d’uscita. State certi che ciò che avrete dato non sarà stato sprecato ed, in qualche modo, lo vedrete restituito.

” Adottiamo una famiglia in difficoltà ” è una proposta che non avrà un adeguato appoggio mediatico, ma che voi sarete in grado di far conoscere ed apprezzare con il vostro agire e con l’impegno di spargerne parola.  Noi di  Famiglie d’Italia lo ricorderemo ogni giorno da questo blog e voi, in qgrazie!ualche modo, fatemi sapere se l’iniziativa prenderà corpo, usando l’anonimato più discreto…

Umberto Napolitano

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