La settimana si apre con i soliti orrori di cronaca e politica. Tralasciamo quest’ultima, una volta tanto, per una breve riflessione:
Milano ha vissuto un fine settimana caratterizzato dai violenti scontri in via Padova tra extracomunitari di nazionalità diverse, cominciati con l’omicidio di un povero ragazzo egiziano di 19 anni, e proseguiti con una caccia vendicativa a tutti i sudamericani da parte di un centinaio di egiziani arrabbiati, con il rovesciamento di auto e la rottura di vetrine di negozi appartenenti, come al solito, ad altri poveri cittadini, incolpevoli…
Vancouver ha subito lo scempio del suo messaggio di pace olimpico, lordato dagli attacchi di un centinaio di Black block scatenati, nella loro divisa nera e volti incappucciati, ad auto e vetrine, sempre appartenenti a poveri cittadini incolpevoli.
Cosa sta a significare tutto ciò?…
1) Che il mondo ha perso ogni regola, specialmente nelle istituzioni vigilanti che, per lo più, stanno a guardare ed intervengono solamente a danni fatti.
2) Che bastano ovunque un centinaio di facinorosi per creare disagio e apprensione a milioni di persone.
3) Che questi stessi facinorosi, con il loro comportamento violento, sconfessano qualsiasi intento ideale che li spinga a manifestare.
4) Sono sempre così organizzati e veloci nel riunirsi e nell’agire, che è difficile non ipotizzare che siano strumento di pianificazioni preventivate… e questo vale anche per i disordini di Milano, non per affermare che il delitto del giovane accoltellato fosse premeditato, ma che in molti, forse, erano pronti ai disordini al presentarsi della prima occasione .
5) Che il linguaggio della violenza non rimedia ad alcuna ingiustizia, ma ne causa altrettante e, per giunta, ingiustificate.
6) Che il mondo, per migliorare, ha bisogno di uscire prima di tutto dall’inquinamento culturale che obbliga la massa a continuare a cibarsi del pane dell’ignoranza. La conoscenza più approfondita della realtà eviterebbe agli approfittatori e speculatori di poter contare troppo facilmente sull’arruolamento di sbandati e delusi per farli cavalcare sui loro interessi.
7) Ecco perché Famiglie d’Italia attraverso questo blog, con la sua politica editoriale, non si limita a riportare… ma analizza e propone, quando può, soprattutto cultura di informazione corretta.
Umberto Napolitano
P. S. Letti gli esiti delle ultime indagini riguardo allo stato di salute delle famiglie italiane, delle quali il 30 % ha difficoltà ad arrivare a fine mese, ho deciso di ridare fiato e visibilità giornaliera, fino alla noia, ad una nostra iniziativa dell’estate scorsa che riguarda esclusivamente la sfera delle conoscenze personali di ognuno di noi… e che permette di dare una mano concreta a chi la necessita, i cui effetti positivi si possono vedere immediatamente e senza bisogno di inviare sms o indire collette nazionali.
… Adottiamo una famiglia in difficoltà… è un’iniziativa che invita ogni famiglia a cui avanzi qualche euro, invece di depositarlo tutto sul proprio conto corrente, ad adottare una famiglia che conosce e che sa che è in difficoltà. Può accompagnarla una volta al mese ad un supermarket ed offrirle la spesa, adottando la formula, per non offendere, ” … a buon rendere, non si sa mai… “. Otterrà due risultati: aiutare chi ha bisogno ed immettere del denaro nel mercato. Questo consentirà di vivere meglio la crisi e di facilitarne una via d’uscita. State certi che ciò che avrete dato non sarà stato sprecato ed, in qualche modo, lo vedrete restituito.
” Adottiamo una famiglia in difficoltà ” è una proposta che non avrà un adeguato appoggio mediatico, ma che voi sarete in grado di far conoscere ed apprezzare con il vostro agire e con l’impegno di spargerne parola. Noi di Famiglie d’Italia lo ricorderemo ogni giorno da questo blog e voi, in qgrazie!ualche modo, fatemi sapere se l’iniziativa prenderà corpo, usando l’anonimato più discreto…
Umberto Napolitano
Tag: Adottiamo una famiglia, Black Block, egiziani, ignoranza, inquinamento culturale, Milano via Padova, sudamericani, umberto napolitano, Vancouver, violenza
febbraio 15, 2010 alle 8:59 am
[…] Buon lunedì con alcune riflessioni Milano e Vancouver 2010: la violenza non rimedia alle ingiustizie […]