L’Arte italiana sta emigrando all’estero, perché?
Ieri sera ad Arcore al Bar IL PICCOLO, durante il caffè letterario “Sognando il mare”, la discussione si è animata, quando l’artista ospite della serata, Alessandro Stucchi, spiegando il suo personale viaggio nella pittura, ha sottolineato che i suoi quadri vanno spediti a Londra in una galleria d’Arte moderna gestita da italiani, oppure vengono acquistati in stock e portati in Svizzera.
Possibile che i nostri critici d’Arte non sono in grado di percepire la potenza dell’arte presente nei nostri artisti contemporanei? Qui non è solo commercio, è un pezzo della nostra storia che se ne va.
Usare una penna, un pennello, per scrivere un libro, una canzone, un articolo di giornale, o semplicemente un disegno della realtà che viviamo tutti i giorni, significa scolpire nella storia un ricordo indelebile, una visione attraverso la vista del pittore o scrittore. A volte l’artista, proprio perché guarda con occhi nuovi, forse più sensibili, riesce a cogliere le sfumature che raccontano dove si sposterà il futuro.
Londra, la mia città preferita, sono sempre in anticipo di 12 mesi rispetto all’Italia, per moda, arte e tendenze. Acquisti un capo di vestiario, e in Italia ti guardano come un extraterrestre, allora lo riponi nell’armadio, e dopo un anno esatto tutti i negozi più in voga, mettono in vetrina a costi elevatissimi, i capi di vestiario che hai nell’armadio.
Così anche per la pittura a quanto sembra, visto che a Londra i quadri vengono apprezzati, acquistati da collezionisti e gente comune.
A volte la critica prende abbagli, di luce birichina, che offusca i nostri autori contemporanei, e la nostra arte espatria, si muove e non ritorna più.
Speriamo che i sogni dei nostri artisti non coincidano con l’offerta estera, altrimenti vedremo un esodo di tante menti creative.
Una nota di merito agli artisti come Alessandro Stucchi, che pur di diffondere l’arte sa l’umiltà, piedi per terra e prezzi giusti per ogni opera e ogni collezionista. Abbiamo bisogno di gente così, che rappresenti l’Italia, le nostre famiglie, ma sopratutto i nostri sogni, che sono il futuro delle prossime generazioni.
Andrea Ben Leva
Tag: Alessandro Stucchi, andrea ben leva, arte, Arte italiana, bar IL PICCOLO, Bar Il Piccolo Arcore, critica, pittura
dicembre 1, 2012 alle 9:54 PM
Penso che ogni nostro artista che vende la sua produzione all’ estero sia per noi un grande onore,oltre al vantaggio dell’ incremento della nostra economia.Le grandi opere,ovunque siano prodotte sono patrimonio dell’umanità, ovunque si trovino.Se i mecenati italiani si lasciano scappare le opere migliori, il problema è solo loro. Ormai siamo assuefatti a tollerare che gli italiani di valore debbano rivolgersi ad autorità straniere per realizzare i loro progetti, ad esempio Cristoforo Colombo,Guglielmo Marconi ecc…