Dopo 6 mesi di attività frenetica, Expo Milano chiude i battenti: Il messaggio che ha cercato di inviare è stato quello dell’indirizzo dell’alimentazione planetaria e del risolvimento della grande piaga della fame nel mondo. Diciamo che, come si era presentato, non è che avesse offerto indicazioni positive, inneggiando agli sponsor principali, fra i quali MC Donald e Eataly hanno avuto la parte del leone. Mc Donald, anche se ha cercato di modificarsi in questi sei mesi nelle sue offerte, aggiungendo un panino vegetariano ed uno con la carne chianina, rappresenta per tradizione il fast food dove qualità e salute non sempre appaiono coniugate al meglio. Eataly, da par suo, ha rappresentato sì il Made in Italy, con prevalenza, però, di quello industriale rispetto al tradizionale che vede nelle piccole aziende familiari la necessità di emergere attraverso la qualità, anche a costo di tanti sacrifici e molte rinunce. Per fortuna, però, questo Expo ha lasciato spazio anche alle innovazioni e da queste sono arrivate le migliori risposte: MUSCOLO DI GRANO ha sbaragliato tutti e meravigliato il mondo ed Enzo Marascio, l’ideatore, insieme alla moglie Marisa ed ai figli Lucia e Domenico, con la loro azienda a gestione familiare attraverso un lungo percorso trentennale, sono arrivati a Expo al top rappresentando degnamente della Calabria, in particolare, e dell’Italia tutta, il meglio dell’ingegno e dell’abnegazione italiana. Hanno dimostrato che non c’è bisogno di chimica di laboratorio per creare un’alternativa alla carne, bensì cogliendo della natura il meglio attraverso la cultura del rispetto e della sana e tradizionale coltivazione. Muscolo di Grano, miscelando farine di grano, non modificato geneticamente, e lenticchie, attraverso una lavorazione particolare che ne racchiude il segreto, ha offerto una carne vegetale fornita di muscolo, pelle e cotenna, facilmente cucinabile, capace di soddisfare sia il palato sia la vista, e, soprattutto, ricca di tutte le proteine necessarie al corpo umano evitandogli completamente l’assunzione di grassi saturi, di conseguenza, zero colesterolo. Da tutto questo si deduce con quanto sentimento sia stato creato Muscolo di Grano, tant’ è che recentemente in un articolo di Sole 24 ore è stato definito ” la carne dell’amore “.
Per permettervi meglio di approfondire la vostra conoscenza di Enzo Marascio il geniale inventore di Muscolo di Grano, vi propongo un post pubblicato ieri dal quotidiano soveratese online L’esuberante , a firma di Teresa Pittella.
Carne sì, ma vegetale. Ora tutti vogliono il “muscolo di grano” inventato a Isca (Cz).

Anni ’50. Isca sullo Ionio (Cz). Una partoriente in sofferenza e un bimbo che rischia di morire prima ancora di nascere. C’è una sola persona che ha la macchina in paese, anche se proprio in quei giorni l’auto non ce l’ha perché ne aspetta una nuova, fiammante, dal concessionario di Catanzaro. Ha mandato l’autista a prenderla, e dovrebbe arrivare a momenti. Ma quando l’autista arriva trova la “sorpresa”: la nuova macchina secondo il suo proprietario deve servire a trasportare immediatamente la puerpera nel capoluogo, e chi se ne importa se rovinerà i sedili nuovi! Pochi chilometri e verso Copanello, tra curve e tornanti, la situazione si sblocca e nasce il bambino. La macchina torna indietro portando il neonato in trionfo: era Enzo Marascio. “Sono venuto al mondo grazie all’altruismo dell’avvocatoSaverio Pittelli e nell’altruismo voglio rimanere: la produzione del muscolo di grano non diventerà una multinazionale, ma deve restare a disposizione della gente, a partire dalla mia terra”, spiega Marascio, inventore del muscolo di grano, alimento identico alla carne anche per aspetto e sapore, oltre che per valore proteico, ma ricavato da frumento e legumi, premiato il 2 ottobre all’Expo di Milano con l’Oscar Green 2015 (come ha ricordato ieri Fabio Guarna sulla rubrica Italians del Corsera). Un brevetto dalle potenzialità enormi, soprattutto in questi giorni di terrore e dibattito dopo il rapporto Oms che dichiara cancerogena la carne rossa lavorata.
Domanda. All’Expo avete sbaragliato 1582 idee innovative a livello mondiale o siete stati premiati dal ministro dell’ambiente Luca Galletti. Com’è nata l’idea del “muscolo di grano”?
Risposta. In maniera casuale come molte grandi idee: già a fine anni ’80 cercavo un alimento che migliorasse le mie condizioni di salute, che un medico di fiducia aveva associato all’alimentazione. Ho iniziato dalla ricetta casalinga del seitan, partendo dalla farina di frumento, ma poi per accorciare i tempi ho aggiunto i legumi, invece di cucinarli a parte come contorno. Ne venivano fuori delle “frittelle” dall’altissimo valore nutritivo, molto gradite anche ai miei bambini (Domenico e Lucia che ora guida l’azienda, ndr). Per fargliele mangiare a scuola al posto del vitello o del pollo della mensa, e non farli sentire emarginati dai compagni, ecco che ho cominciato a studiare il modo di renderle simili a bistecche e hamburger. Da qui gli studi e gli esperimenti che poi hanno portato alla messa a punto della “muscolatura” del grano e al brevetto.
D. Ecco perché il Sole24Ore l’ha definita “la carne nata dall’amore”. Ora però il muscolo di grano sarà richiesto in tutto il mondo. Prevedete un’impennata del giro d’affari per il 2016?
R. Non proprio. Ci stanno cercando tutti, multinazionali statunitensi, australiane, europee e brasiliane. Ma la mia filosofia è diversa: non intendo crescere commercialmente per arricchire me o una grande azienda, voglio che la formula del muscolo di grano serva alle persone. Non è più uno sfizio modaiolo di vegetariani o vegani, ma un’esigenza di salute di tutto il pianeta. Ora che lo dice l’Oms che la carne oggi è “malata” tutti si allarmano, ma da Umberto Veronesi a tanti altri esperti, da tempo si metteva in guardia sui suoi pericoli.
D. Perché non lanciare il muscolo di grano sui mercati mondiali?
R. Perché voglio che sia patrimonio delle persone e non del business: non ci si può arricchire su una cosa necessaria. Intanto ho due proposte: una sulla Calabria, già avanzata all’assessore Federica Roccisano con la quale abbiamo avviato un confronto. Partendo dall’exploit di vegetariani, circa 50 milioni solo in Europa, il progetto è fare della Regione “la terra del muscolo di grano”, il paradiso veg dove i vegetariani si sentano accolti nelle loro esigenze da ristoranti, hotel, resort e stabilimenti balneari. Il personale delle strutture riceverebbe formazione specifica, valorizzando anche il ruolo dell’istituto alberghiero di Soverato. Non si può ignorare il nuovo orientamento sull’alimentazione a livello mondiale, perché altrimenti si rimane impreparati, sia sul fronte turistico che alberghiero. Il tutto ovviamente armonizzato con la nostra tradizione, che rispetto e apprezzo. Propongo solo di arricchire la nostra tavola, non necessariamente di sostituire.
La seconda proposta?
Il secondo progetto riguarda Isca, il mio paese natale. Propongo una cooperativa di produzione del muscolo di grano, nella quale sia la comunità a lavorare e avere anche gli utili oltre agli stupendi. Isca come centro della lavorazione del muscolo di grano, a servizio del mercato prima di tutto regionale. Possiamo fare di Isca il paese più ricco del mondo! E fare del muscolo un patrimonio del territorio, visto che dalla sapienza dei nonni, della loro vita nei campi e dall’osservazione del loro modo di alimentarsi ha origine la scoperta.

In moltissimi chiedono dove trovare i vostri prodotti.
Abbiamo due linee: quella per vegetariani, che va molto bene e vendiamo on line dal nostro sito. E poi la muscolatura di grano, quella che ha fatto impazzire ministri e visitatori all’Expo, e vip in tutto il mondo, daPaul McCartney che l’ha sperimentata a Londra a Bill Gates interessato a trovare la formula, dagli chef comeMarco Bianchi, nostro grande fan, a Roberto Di Mauro che l’ha cucinato per il teatro Alla Scala. Quarti di vitello, pollo, maiale, soppressate, salsiccia: la muscolatura ha la consistenza della carne, il suo profumo (assaggiare per credere ogni sabato pomeriggio nel punto info di Soverato, in via della Vittoria, ndr). Un prodotto unico al mondo, che permette di realizzare il sogno di ricavare la carne dall’agricoltura, di gustarne il sapore senza nuocere a se stessi e al pianeta. Ecco cosa può fare l’ingegno calabrese unito al desiderio di essere utili alle persone, nella ferma convinzione che il cibo sia la nostra medicina.
Teresa Pittelli
Introduzione a cura di
Umberto Napolitano
Tag: alimentazione, Bill Gates, carne vegetale, Eataly, Enzo Marascio, Expo Milano, Federica Roccisano, Il Sole 24 ore, Isca (Cz), l'esuberante, McDonald, Muscolo di Grano, Paul McCartney, Roberto Di Mauro, Teresa Pittelli, umberto napolitano, Umberto Veronesi, vegani, vegetariani
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