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Perché l ‘8 dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione

dicembre 8, 2015

Immacolata

Le feste religiose sono parte integrante della nostra cultura. In questi giorni, con l’approssimarsi della ricorrenza dell’avvento del Messia e, quindi, della festa del santo Natale, la cultura laica sta mostrando il suo lato peggiore, ovvero quello di alcuni individui che si ergono a censori delle nostre tradizioni cristiane, imponendo il loro ” nulla “, giustificandolo con il rispetto sul nostro italico territorio delle altrui culture religiose, ma dimenticandosi totalmente del rispetto della nostra. Ricordo a costoro l’ Articolo 8 della Costituzione e il decreto 203 del 1989, nei quali si legge che, pur essendo il nostro uno Stato laico e pur lasciando a tutti libertà di culto, nella Costituzione italiana la religione cattolica gode di un ruolo particolare. Io penso, perciò, che dobbiamo essere accoglienti, solidali e rispettosi, ma non snaturarci e cancellare le nostre tradizioni migliori come la nascita di un fanciullo venuto al mondo per portare amore, per crescere parlando d’amore e morire insegnando a noi i valori migliori, come non prevaricare e fare del male a nessuno, per nessun motivo, mai!

Ritornando alle nostre feste religiose tradizionali, la festa dell’Immacolata Concezione da noi, in Italia, è addirittura considerata una festa nazionale, per cui mi permetto di ricordarne le origini proponendovi la lettura di un post a firma Caterina Lenti, pubblicato su MeteoWeb .

8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione: le tradizioni in Italia e nel mondo.

L’8 dicembre, Immacolata Concezione, è festeggiata in numerosi luoghi d’Italia e del mondo: ecco i più significativi.

Immacolata 1

La storia della devozione di Maria Immacolata è molto antica, precedendo di millenni la proclamazione del dogma. I luoghi religiosi celebrativi dell’8 dicembre (Festa dell’ Immacolata Concezione) coincidono con quelli in cui la Madonna ha fatto le sue apparizioni, confermando il dogma della chiesa: Lourdes, dove la Madonna è apparsa a Berdanette Soubirous (“Io sono l’Immacolata Concezione”), Fatima, dove si è manifestata ai tre pastorelli tra i quali suor Lucia “Il mio cuore immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà fino a Dio”) e a .

IMMACOLATA 2

Tanti i festeggiamenti dell’8 dicembre in Italia, molti di questi legati all’usanza dell’accensione dei fuochi. A San Bartolomeo è una tradizione che si perde nella notte dei tempi. Nei giorni che precedono l’8 dicembre, gli uomini decidono dove erigere la pira di legna, a forma piramidale, accesa al calar della sera. Il falò conserva un alto valore socializzante. Il rito dell’accensione di fuochi aveva il significato di esorcismo contro l’inverno e doveva rigenerare la fertilità della terra, come “potenza vivificatrice”. Il suo calore invitava la gente a stare insieme e mettere in fuga il gelo della solitudine.

IMMACOLATA 3

Alle donne, invece, spetta il compito di preparare pietanze legate alla cucina tradizionale: polenta, salsiccia, fritto di maiale sono alcune delle specialità culinarie. A Milano, la festa si fonde con quella di Sant’Ambrogio; a Verbicaro (Cosenza) la ricorrenza è celebrata con la convivialità: si parla di “perciavutta” (aprire la botte). Questo, infatti, è il giorno in cui si degusta vino nuovo, accompagnato con graspelle, ripiene di alici salate, peperoni secchi e cavolfiori, portati in dono da amici e vicini di casa.A Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, due sono gli eventi tipici della tradizione popolare locale: la voce di “Fratièlle e surélle” e i suggestivi “fuocaracchi”; due pratiche antiche, alle quali ancor oggi. per fortuna , è possibile assistere.

IMMACOLATA 4

A Putignano (Bari) le celebrazioni dell’Immacolata durano 9 giorni, tra preghiere e processioni; a Nicotera (Vibo Valentia) vi è una curiosa leggenda sull’Immacolata. Si parla del miracoloso ritrovamento, da parte di alcuni pescatori, di una scultura della Vergine in mare. Per commemorare il fatto, ogni 8 dicembre viene organizzata una processione. In particolare, non appena il corteo arriva in prossimità della marina, si fanno avanti i pescatori che conducono la statua della Madonna in mare, nell’esatto punto in cui venne ‘scoperta’. L’intero rituale termina quando, riportata la scultura a terra, i pescatori intonano canti e preghiere per la loro protettrice.

Caterina Lenti ( fonte: MeteoWeb )

Introduzione di:

Umberto Napolitano

famigli d'italia

25 aprile, festa della liberazione e della riconciliazione… una volta per tutte!

aprile 25, 2015

bambini

Festa della liberazione, perché si festeggia il 25 aprile

Oggi 25 aprile, Festa della Liberazione, una festa importantissima per la nostra Repubblica, una festa che deve appartenere a tutti perché questa data segna l’inizio di un grande periodo di pace fra gli Stati europei, una pace, quindi, che ” non appartiene a un marchio o a giri intorno a un cerchio, ma è un bene universale che unisce e non può far del male ” , come ben canterò a squarcia gola in una nuova versione di un mio brano di prossima uscita, ” Chitarre contro la guerra “, un brano da me scritto e interpretato 50 anni fa, ma attualissimo finché non tutti vorranno prendere atto che la pace e riconciliazione sono atti dovuti e necessari in una società che vuole avanzare e progredire.

Grazie a San Google e a Santa Wikipedia sono in grado di attingere e raggruppare tutta una serie di informazioni che mi permettono di offrirvi notizie storiche interessanti ed istruttive riguardanti date importanti come quella di oggi 25 aprile, che deve rappresentare la Festa della Liberazione  e della riconciliazione, una volta per tutte!

Il periodo storico individuato comunemente come Resistenza italiana inizia, per convenzione storiografica ormai consolidata, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e termina alla fine del mese di aprile 1945. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fu riferito dal CLNAI con la data dell’appello per l’insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano. La Resistenza italiana fu solo la prima parte del cosiddetto periodo costituzionale transitorio. In termini politici questo periodo si concluse con la nomina del primo governo Parri del 21 giugno 1945. La seconda parte terminerà il 1º gennaio 1948, giorno dell’applicazione della nuova Costituzione Italiana.

Ripercorriamo il periodo che va dal 10 luglio 1943 al 25 aprile 1945( fonte www.leggievai.it  )

Il 10 luglio 1943 gli Alleati sbarcavano in Siciliaal comando del generale George Patton.
Era l’inizio della liberazione d’Italia, come disse il generale Eisenhower, per “ristorare l’Italia come nazione libera”.
Tutto cominciò con la presa di Pantelleria, poi, nell’arco di un mese, le forze anglo-americane liberarono l’intera isola, giungendo a Messina il 17 agosto.

Il 3 settembre l’ottava armata inglese di Montgomery sbarcava inCalabria, sei giorni dopo gli americani al comando del generale Clarkprendevano terra a Salerno.
Il 1° ottobre Napoli viene liberata, ma la linea Gustav, all’altezza diMontecassino, blocca l’avanzata alleata fino alla primavera del ‘44.
A giugno l’avanzata alleata libera Roma, ma è ancora arrestata dal secondo poderoso baluardo difensivo tedesco, la linea Gotica.
Solo nella primavera del ‘45 la linea cade, la Toscana è libera e le truppe alleate irrompono nel Nord Italia.
Il 21 aprile le truppe del generale Alexander entrano a Bologna, nei giorni successivi gli Alleati raggiungono Milano, Genova, Venezia e trovano le città già liberate dalle truppe partigiane del Comitato di Liberazione Nazionale.
Nelle città la popolazione insorge contro le truppe d’occupazione nazista e contro i fiancheggiatori fascisti.
I tedeschi sono in rotta verso i valichi alpini e a Dongo, sul lago di Como, Mussolini viene catturato dai partigiani.
Una ventina di righe servono solo a ricordare la cronaca dellaCampagna d’Italia, ma non rendono conto delle sofferenze e dei dolori patiti in quegli anni dalla popolazione civile.

Il 25 aprile è la Festa della Liberazione e rappresenta il passaggio dalla dittatura alla democrazia, per cui appartiene di diritto a tutto il popolo italiano e non solo ad una parte di esso: è una festa che deve unire e non dividere e ricordarci sempre che uomini e donne di tutte le età sono morti allora, per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo… grazie a loro.

 

Porta a porta: a cosa serve se denuncia e nulla cambia?

gennaio 23, 2015

porta-a-porta-prima-serata-stasera-in-tv

Il 23 gennaio è un giorno importante nell’era moderna: forse non tutti sanno che in questo giorno, nel 1973 Il presidente statunitense Richard Nixon annunciò che era stato raggiunto un accordo di pace per il Vietnam. Quel giorno sembrava determinasse la fine definitiva di ogni guerra sul pianeta, ma purtroppo non era così. Con la guerra conviviamo ancora adesso e, ogni giorno. Sì, anche in Italia. Ieri sera a Porta a Porta ci hanno mostrato lo scempio dell’economia perpetrato a livello tassazione sul nostro paese. Imprenditori che arrivano a pagare l’85 per cento di tasse, per cui chiudono, vanno all’estero e mettono i lavoratori sulla strada. Bruno Vespa è stato abile a mettere insieme un tavolo completo tra imprenditori, investitori, economisti e politici. E’ apparso chiaro a tutti che con questa tassazione lo stato incamera di meno a livello fiscale e l’Italia muore …  e l’assurdo è che tutti sanno, e nessuno prende provvedimenti. Appare evidente una sola realtà, ovvero la politica dello spolpa subito e quel che accadrà,… chi se ne fotte! Viviamo una guerra sofisticata … tentano di annientarci attraverso un sistematico impoverimento finanziario e morale. Ci vogliono portare alla rassegnazione in modo da incamerarci senza quasi che ce ne accorgiamo. Un popolo svenduto e lasciato al proprio destino.
Italiani, dobbiamo essere forti e resistere! Restare uniti nei nostri affetti e nelle nostre speranze. Penso che qualcosa che possa invertire la tendenza ancora sia possibile e forse si stia già muovendo … e questo accade per fortuna grazie a molti ” piccoli “che si stanno rimboccando le maniche. Per ora non ho molto altro da aggiungere, ma non dimentichiamoci mai che, se vogliamo, noi siamo un popolo pieno di risorse, un araba fenice in grado di risorgere più volte dalle proprie ceneri, perché la maggior parte di noi è pulita dentro e prima o poi riuscirà a scrollarsi di dosso tutto il marciume che le fa ombra.

Umberto Napolitano

Riprendiamo a volare con le nostre ali!

ottobre 22, 2014

Cari amici lettori di Famiglie d’Italia, mi scuso con voi se ultimamente scrivo molto poco su questo blog. Ebbene sì, lo confesso, ma gli stimoli mi sono venuti a mancare. Troppe cose non funzionano nel nostro Paese e le parole, purtroppo, servono ormai a ben poco: sono i fatti che occorrono, ma in Italia è quasi impossibile! Incertezza, confusione e corruzione la fanno da padroni ormai incontrollabili. Nessun campo può dirsi escluso, dalla politica, alle istituzioni…tutte, anche religiose, a volte. Perché l’elemento in comune rimane l’uomo con le sue debolezze e le sue falsità. E il più debole soccombe! Sono partito sei anni fa a comunicare con voi con tanto entusiasmo e prospettive, mi ritrovo solo e con poche soluzioni da offrirvi. Il giocattolo Italia si sta sfaldando ed il lavoro possono pure toglierlo dal primo emendamento della Costituzione… perché l’Italia non è più una repubblica fondata sul lavoro e forse non lo è mai stata. Da noi ora, come in gran parte del mondo, regna l’incertezza… ma da noi in modo particolare. La soluzione forse, come ho sempre detto, sta nella terra. Ho scoperto che affittare la terra e lavorarla costa pochissimo. La terra per dare i frutti bisogna lavorarla, ma a noi hanno disinsegnato a lavorare per cui i lavori più pesanti li abbiamo lasciati agli altri. Chi è entrato nel nostro Paese conosceva le nostre debolezze e con il sudore ha debellato i nostri pregiudizi colmi di diritti e svuotati dei doveri. Per riprendere a volare occorre  riconciliarci con la fatica ed il sudore. Credetemi, stiamo tornando inesorabilmente come ai tempi post bellici, e forse peggio. CORAGGIO, armiamoci di buona volontà e spirito di iniziativa, non aspettiamo più gli altri, inventiamoci il lavoro e…RIPRENDIAMO A VOLARE CON LE NOSTRE ALI.

Umberto Napolitano

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Il perché di Famiglie d’Italia

dicembre 29, 2008

Famiglie d’Italia

Unite nell’italianità, ma integrate nel resto del mondo

orgogliose dell’appartenenza cristiana, ma rispettose della religiosità altrui

aperte al confronto ed all’aggregazione multietnica costruttiva

pronte alla creazione di servizi di utilità reciproca e di mutuo soccorso

presenti, critiche, trasversali nella partecipazione alle attività e alle politiche dello Stato

bigliettofaceE’ nato il Gruppo Famiglie d’Italia su FaceBook, iscrivetevi tutti…

Approfondimento filosofico

dicembre 15, 2008

FAMIGLIE D’ITALIA

Approfondimento filosofico

L’associazione Famiglie d’Italia nasce dal bisogno di una famiglia di affermarsi e riconoscersi nell’orgoglio della propria appartenenza ad un’identità cristiana ed italiana e di cooperare in perfetta armonia e rispetto con altre famiglie, anche di etnia e religioni diverse, allo scopo di giungere insieme a risposte certe da contrapporre alle problematiche quotidiane, onde evitare alla famiglia stessa il proprio decadimento morale, psichico e materiale.

Famiglie d’Italia , quindi, si erge con l’intento entusiastico di creare una “ spinta romantica “ al concetto di famiglia, quale parte attiva e non subente, ma integrante dello Stato al quale essa appartiene, proponendosi e sottolineando il proprio carattere politico trasversale in un rapporto di complementarietà, che evidenzi in modo equo “ doveri e diritti “.

Se lo Stato è debole in un momento della sua esistenza storica,la famiglia ha l’obbligo di intervenire con iniziative proprie tendenti alla creazione di “ servizi reciproci “ in modo da porre le premesse che consentano il riproporsi delle condizioni atte a facilitare l’opera di risalita propria e dello Stato stesso.

In una società confusa, quasi spenta e rassegnata dall’impellere dei problemi, spetta alla famiglia il compito di fornire le prime risposte alle sempre più disperate voci di protesta..

Una famiglia non può ritenersi soddisfatta di avere adempito ai propri compiti limitandosi a denunciare pericoli sotto gli occhi di tutti ( alcool, droga,delinquenza, scarsità di lavoro e di denaro, incertezza nel futuro, etc. ), ma deve reagire, crearsi delle alternative, e, se non è in grado con le proprie forze, cercare alleanze ed unità di intenti con altri gruppi familiari.

E quali sono i mezzi più efficaci a disposizione di un arsenale familiare?

Il fatto concreto di essere alla base della vita e, quindi, della società e di far parte di un gruppo affine, un “ piccolo Stato nello Stato “, permette alla famiglia dapprima un confronto all’interno del proprio nucleo per poi estenderlo all’interno di altri nuclei, favorendo il vagliare di ciò che è giusto e di ciò che non lo è, di ciò che è ricevibile e di ciò che è doveroso crearsi. Il tutto, soprattutto, per ritrovare la validità di certi valori e concetti che si sono persi o troppo modificati nel tempo e per  riproporli, rinnovati, quale rampa di lancio per la rinascita propria e collettiva.

Quando vengono ripristinate e consolidate le fondamenta è più facile puntellare e richiudere le crepe delle pareti di un edificio che sta per crollare ed è ciò che intende promuovere con la sua azione Famiglie d’Italia, attraverso il confronto, l’aggregazione e la creazione di servizi di utilità reciproca.

Benvenuti,salite sull’Arca!

dicembre 11, 2008

arca

BENVENUTI,

SALITE SULL’ARCA DI

FAMIGLIE D’ITALIA!

Oggi, giovedì 11 dicembre 2008, è una data importante per l’associazione  Famiglie d’Italia e per il blog che la rappresenta: pur essendo ancora in una  fase iniziale del progetto, non certo per quanto riguarda la filosofia e le motivazioni, ben chiare e delineate fin dal primo minuto della  sua costituzione, si è deciso di dare a questa data l’ufficialità di una presentazione  agli amici che vorranno scoprirci ed accompagnarci nel tempo e nelle iniziative che man mano si prospetteranno.

Nel turbilio di pensieri negativi, di sogni svaniti e di interessi assopiti  o confusi tra ombre  minacciose che si intravvedono all’orizzonte, Famiglie d’Italia offre il suo blog come un’arca su cui salire, ripararsi e confrontarsi, trovare delle soluzioni insieme per crescere e migliorarsi e presentarsi pronti nel cogliere le opportunità che si riproporranno col tornare del sereno.

Umberto Napolitano e Andrea Benleva

Puntualizzazione per chi ci legge

novembre 18, 2008

imagesFamiglie d’Italia sia come associazione sia come blog è, chiaramente, ancora in fase embrionale. Apparso subito preciso e  ben delineato lo scopo della sua nascita, come si deduce dall’approfondimento filosofico, si muove ora in modo discreto e sobrio nel suo intento di comunicazione ed aggregazione. Alcune cose, però, vanno puntualizzate. Il nostro scopo è quello di partecipare e non urlare; la nostra trasversalità non è qualunquismo; il nostro populismo non è demagogia, ma appartenenza al popolo; i valori positivi non vengono idealizzati, ma posti alla base di ogni azione; non si fa politica di partito, ma si offre politica ai partiti. ll soccorso reciprico e lo scambio di informazioni sono prerogative essenziali di una società moderna sempre in  evoluzione e che non si accontenta. Quello che chiediamo a chi in qualche modo si identifica nel nostro progetto è di aiutarci a farci conoscere, di parlare di noi agli amici e di interagire con segnalazioni, richieste e partecipazione attiva. Grazie.

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Umberto Napolitano

Per comunicare con uno dei nostri autori

novembre 15, 2008

Profilo Facebook di Umberto Napolitano

Per conoscere uno dei nostri autori

novembre 14, 2008