IL PERCHE’ DI FAMIGLIE D’ITALIA-LA FILOSOFIA come iscriversi
PER DIRE CHI SIAMO …come iscriversi
Unite nell’italianità, ma integrate nel resto del mondo
riconoscenti dell’appartenenza alla cultura cristiana, ma rispettose del pensiero e della religiosità altrui
aperte al confronto ed all’aggregazione multietnica costruttiva
pronte alla creazione di servizi di utilità reciproca e di mutuo soccorso
presenti, critiche, trasversali nella partecipazione alle attività e alle politiche dello Stato
APPROFONDIMENTO FILOSOFICO
L’associazione Famiglie d’Italia nasce dal bisogno di una famiglia di affermarsi e ritrovarsi nella riconoscenza e nell’orgoglio della propria appartenenza ad un’identità cristiana ed italiana e di cooperare in perfetta armonia e rispetto con altre famiglie, anche di etnia e religioni diverse, allo scopo di giungere insieme a risposte certe da contrapporre alle problematiche quotidiane, onde evitare alla famiglia stessa il proprio decadimento morale, psichico e materiale.
Famiglie d’Italia , quindi, si erge con l’intento entusiastico di creare una “ spinta romantica “ al concetto di famiglia, quale parte attiva e non subente, ma integrante dello Stato al quale essa appartiene, proponendosi e sottolineando il proprio carattere politico trasversale in un rapporto di complementarietà, che evidenzi in modo equo “ doveri e diritti “.
Se lo Stato è debole in un momento della sua esistenza storica,la famiglia ha l’obbligo di intervenire con iniziative proprie tendenti alla creazione di “ servizi reciproci “ in modo da porre le premesse che consentano il riproporsi delle condizioni atte a facilitare l’opera di risalita propria e dello Stato stesso.
In una società confusa, quasi spenta e rassegnata dall’impellere dei problemi, spetta alla famiglia il compito di fornire le prime risposte alle sempre più disperate voci di protesta..
Una famiglia non può ritenersi soddisfatta di avere adempito ai propri compiti limitandosi a denunciare pericoli sotto gli occhi di tutti ( alcool, droga,delinquenza, scarsità di lavoro e di denaro, incertezza nel futuro, etc. ), ma deve reagire, crearsi delle alternative, e, se non è in grado con le proprie forze, cercare alleanze ed unità di intenti con altri gruppi familiari.
E quali sono i mezzi più efficaci a disposizione di un arsenale familiare?
Il fatto concreto di essere alla base della vita e, quindi, della società e di far parte di un gruppo affine, un “ piccolo Stato nello Stato “, permette alla famiglia dapprima un confronto all’interno del proprio nucleo per poi estenderlo all’interno di altri nuclei, favorendo il vagliare di ciò che è giusto e di ciò che non lo è, di ciò che è ricevibile e di ciò che è doveroso crearsi. Il tutto, soprattutto, per ritrovare la validità di certi valori e concetti che si sono persi o troppo modificati nel tempo e per riproporli, rinnovati, quale rampa di lancio per la rinascita propria e collettiva.
Quando vengono ripristinate e consolidate le fondamenta è più facile puntellare e richiudere le crepe delle pareti di un edificio che sta per crollare ed è ciò che intende promuovere con la sua azione Famiglie d’Italia, attraverso il confronto, l’aggregazione e la creazione di servizi di utilità reciproca.
Umberto Napolitano
gennaio 31, 2010 alle 11:21 PM
Carissimo Umberto.
Ho avuto il piacere di fare la tua conoscenza durante l’incontro in Statale, lo scorso 18 gennaio, alla presentazione del progetto ESAE.
Se ricordi abbiamo avuto un breve abboccamento, in quanto interessato al progetto Famiglie d’Italia, di cui conosco ancora poco, nonostante ho approfondito la lettura del tuo blog/sito.
Mi piacerebbe incontrarti “apposta” per questo progetto, meglio se a Milano dove credo tu sia comunque presente.
Rimango in attesa di un tuo graditissimo riscontro.
gennaio 31, 2010 alle 11:48 PM
Ok, Bruno…ti ho appena inviato una mail. Ciao,Umberto
Maggio 29, 2010 alle 9:58 am
Sono capitata per puro caso su questo sito, e mi sembra davvero una iniziativa ottima, ma questo lo sapete di certo.
Mi piacerebbe “esportare” questa filosofia nel Lazio, zona disastrata culturalmente, difficile da aggregare, ma vedo , tramite i miei figli, che i giovani, grazie al cielo, cominciano a fare da soli, osteggiati, almeno nella realtà del paese sulla costa laziale in cui vivo, da adulti responsabili dello sfascio locale e che vogliono continuare senza nulla cambiare, per miopia forse più ancora che per avidità. Leggerò più a fondo il blog e lo citerò nel mio blog e altrove dove dei giovani locali possano leggerlo, vediamo se prende , per ora un caro saluto
Marista Urru
Maggio 29, 2010 alle 10:29 am
Carissima Marista, ringrazio per l’attenzione. In questo primo anno e mezzo di vita il blog ha cercato di esprimere le proprie opinioni e la filosofia di una partecipazione attiva alla conoscenza di problematiche i cui effetti sono di solito motivo di lamentele, dovute ma…per lo più inutili. Famiglie d’Italia intende risvegliare le coscienze pigre o assopite; renderle protagoniste delle proprie azioni; creare, nel tempo, una rete di scambio di informazioni e di esperienze, nonché…ancor più nel tempo ( ma spero di non essere troppo lontani ) creare opportunità di lavoro con iniziative che dal singolo arrivino al collettivo, indipendentemente dalla situazione precaria finanziaria nazionale ed internazionale ed indipendentemente dalle iniziative di un governo stressato e confuso. Aiutati che Dio ti aiuta… può sembrare utopistico, ma così non è: il quotidiano obbliga a rimboccarsi le maniche alla ricerca di soluzioni alternative. E’ necessario apprendere ciò che si vorrebbe appartenente solo ad una certa elite culturale… no! La vita è la nostra e dobbiamo INTERESSARCI DI CIO’ CHE CI CIRCONDA… più sappiamo,meglio ci difendiamo.
Scusi, come al solito mi sono fatto prendere dalla ” foga ” e mi sono prolungato… Un caro saluto, Umberto Napolitano
giugno 12, 2010 alle 7:22 am
Carissimo Umberto Napolitano, effettivamente gli Italiani sembrano diventati nel loro complesso così come lei li descrive. Siamo demotivati credo,ho visto molti rimboccarsi le maniche e ritrovarsi ogni strada chiusa, non tutti hanno il coraggio, la forza e la fede o la caparbietà di ricominciare ancora, ed ancora. Certo lei credo abbia trovato la strada giusta anche se difficile: una specie di capovolgimento culturale, basta lasciarsi servire da chi in qualche modo, avendo il potere coltiva i propri interessi, svegliamoci, guardiamoci intorno, cerchiamo di sapere, capire il mondo intorno pr poterlo vivere come membri attivi e non zombi eterodiretti.
Certo che se ci limitiamo a piangerci addosso, viviamo assai male, parola di chi lo ha provato, sia pure per poco, ma può capitare, ed in quel momento, una mano, un amico che ti riscuota e ti regali la forza e la speranza , vale mille volte più di un sussidio. Sono felice di aver incontrato una persona come lei.
Buon fine settimana ed ancora grazie per i bellissimi auguri della domenica passata,
Marista
giugno 12, 2010 alle 8:47 PM
Carissima Marista, ricambio gli auguri di buon fine settimana, da estendere a tutte le persone che ti sono care. Usiamo il ” tu “, che meglio ci accomuna. Sono fuori sede ed impegnatissimo a concludere un insieme di ” eventi ” facenti parte essenziale del progetto che sto portando avanti. Sono sulla buona strada e ti avvertirò di ogni iniziativa in ” partenza “. Nel frattempo, tre giorni fa, sono diventato nonno per la prima volta… e sono felicissimo. Un caro saluto, Umbi
luglio 5, 2010 alle 4:32 PM
Ora forse ce l’ho fatta. Ho avuto grossi problemi col mio pc, mio figlio me ne ha assemblato intanto uno di fortuna, ma ho perso tutte le connessioni evidentemente, ti scrivevo e non mi accorgevo nemmeno che non ti arrivava nulla. Confesso che nemmeno so l’Inglese, quindi ho sottovalutato credo una mail da wordpress. Ora credo di aver pasticciato con qualche risultato altrimenti mi dovrò fare aiutare.
Insomma, Umberto tante felicitazioni per il nipote, io non ne ho, deve essere una sensazione bellissima. Mi piacerebbe capire meglio la tua iniziativa, forse potrei essere utile.
un caro saluto e spero di rileggerti presto
Marista ( Maria Stella Uras nella realtà)
luglio 5, 2010 alle 9:47 PM
Cara Marista, il progetto Famiglie d’Italia ha due fasi e due offerte: la prima ( l’attuale ) quella di porsi come ” voce ” trasversale di un mondo familiare alla ricerca di una propria identità e mirante al recupero di certi valori da riproporre in chiave attuale. Una voce che colloquia con i governi eletti ed offre le proprie critiche costruttive, stimolando l’opposizione a svolgere il proprio ruolo nell’esclusivo interesse dei cittadini rappresentati… un’offerta anche culturale, evidenziando notizie che per lo più passano inosservate, specialmente quelle inerenti all’habitat in cui viviamo. La seconda fase ( la prossima ), sarà quella di offrire una serie di informazioni atte a creare intercambi ed opportunità di lavoro, mettendo a disposizione una serie di servizi di primaria utilità sociale.
E qui mi fermo… al momento opportuno ti offrirò nuovi dettagli e sarà per me un piacere coinvolgerti se il progetto dovesse incontrare il tuo interesse e gradimento.
Un caro saluto, Umberto Napolitano