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Fumare: eutanasia lenta e legalizzata

ottobre 13, 2013

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( l’eutanasia è attiva diretta quando il decesso è provocato tramite la somministrazione di farmaci che inducono la morte, per esempio sostanze tossiche. Nell’argomento di oggi il tabacco viene paragonato al farmaco in quanto trattasi sempre di sostanze tossiche ingerite o aspirate).

Cari amici, oggi vogliamo ritornare su un argomento molto delicato e sempre in primo piano nella nostra vita quotidiana: il fumo! Le sue conseguenze sulla nostra salute sono ” distruttive “, ma gli interessi cui ruotano intorno fanno sì che il tutto vada sempre considerato in secondo piano, benché gli stupidi ed illusori tentativi da parte di qualche furbo di sciacquarsi la coscienza con immagini e scritte deterrenti evidenziate sui pacchetti delle sigarette. Lo Stato ci prende pure in giro: tu sei libero di decidere della tua salute, io ti avverto e, nel frattempo, tu muori ed io ingrasso. E poi, è un ingrassare da stolti: infatti, essendo il fumo una delle cause principali della maggior parte delle malattie della popolazione, quanto incassato dalle accise sul tabacco viene distribuito con gli interessi alle grandi lobby farmaceutiche. Quindi, produttori di tabacco e di farmaci camminano a braccetto con lo Stato complice in quanto consenziente. 

Se i politicanti che amministrano lo Stato ci tenessero veramente alla nostra salute vieterebbero  completamente la vendita dei tabacchi cercando di favorire e non ostruire l’avvento di prodotti alternativi come quello delle sigarette elettroniche, per esempio. Invece hanno permesso che queste ultime venissero demonizzate ” a prescindere ” , paragonate in peggio alle stesse sigarette e, di conseguenza, supertassate tanto per mettere immediatamente i puntini sulle ” i “:

Uscire da soli dalla schiavitù del fumo non è facile, ma chi ci riesce, come il sottoscritto ormai da più di vent’anni, ne ottiene dei profitti immediati, in primis il risvegliarsi al mattino con un alito che per una volta tanto sappia di ” salubre dormita ” e non di marcio catramale.

Vi allego un post molto interessante pescato dal web.

Con il fumo si muore prima, anche fumare poche sigarette fa male. Nuova ricerca

Pubblicato 12 Ottobre 2013
Di Antonio Luzi ( fonte :VitadiDonna Community )

Quando si discute di ricerca e prevenzione e di come queste due attività possono essere importanti per diminuire i rischi di tumore, si parla quasi sempre del fumo, di come non ci sia concordanza assoluta sui numeri dei fumatori, sull’incidenza del tumore fra i fumatori, se tale incidenza abbia una diretta relazione con la quantità di sigarette fumate.

Una delle poche cose che rimangono oramai assodate e certe è che il fumo è il fattore che maggiormente incide sulle patologie che interessano il sistema respiratorio.

Al momento in molti concordavano che il rapporto tra fumo e decessi conseguenti era di circa il 50% mentre adesso uno studio effettuato dalla National Australian University alza questa asticella portandola a  oltre il 75%.

Il gruppo di ricerca ha verificato i dati risultanti dal registro delle nascite e decessi ed, anche escludendo chi già soffriva di patologie respiratorie, ha potuto accertare che la percentuale di incidenza aumentava notevolmente anche per i cosiddetti fumatori leggeri, quelli cioè che fumano circa 10 sigarette al giorno, concludendo che anche se tardi è in ogni modo meglio smettere.

Per questo è necessario aumentare il lavoro di prevenzione, in particolare tra i giovani.

Il paradosso oggi è che di cancro c’è sempre più probabilità di guarire, ma al tempo stesso di cancro si muore più di prima ed, entro breve tempo, diverrà nel nostro Paese la prima causa di morte sorpassando le malattie cardiovascolari, per le quali la battaglia per prevenirle sta diventando sempre più pressante ed efficace.

Dove invece funziona meno è proprio nella prevenzione del fumo soprattutto nei giovani.

Nonostante il divieto di legge in tutti i locali pubblici, la vendita solo a maggiorenni, le campagne di prevenzione, poche ma che vengono ancora fatte, dopo un breve periodo in cui il numero di fumatori era calato, ora tra i giovani il numero di quelli che fumano è di nuovo in aumento, magari fumando le sigarette che si fanno da soli comperando cartine e tabacco.

In più c’è da aggiungere che il numero di donne o ragazze che fumano ha nettamente sorpassato quello dei maschi.

A dire la verità bisogna aggiungere che l’informazione è non molto adeguata ed in ogni caso non raggiunge gli obiettivi prefissati.
Infatti un italiano su due non sa cosa significa avere uno stile di vita che gli permetta di diminuire i rischi di cancro o di malattie cardiache.

Personalmente poi non vedo una grande azione che sia sponsorizzata e spinta dallo Stato e non vorrei sembrare malizioso quando penso che di fronte ad una entrata di milioni di euro derivante da tasse sulle sigarette sia difficile per lo Stato rinunciare a queste entrate.

La lotta che lo Stato ha intrapreso contro le sigarette elettroniche non era, a mio avviso, dovuta solo alla pericolosità per la salute ma anche e soprattutto al fatto che la diffusione delle sigarette elettroniche aveva fatto diminuire l’incasso derivante dalla accise sul tabacco.

L’indagine DOXA “Il Fumo in Italia, 2011” eseguita dall’Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che in Italia nell’anno 2011 ci sono stati circa 11,8 milioni di fumatori, in media 1 persona su 4, più uomini che donne.

I dati rivelano inoltre la preoccupante situazione giovanile, infatti è emerso che nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni, fuma il 15,9% dei maschi e addirittura il 21,8% delle femmine.

by Antonio Luzi ( fonte :VitadiDonna Community )

IN ARGOMENTO:

Perché smettere di fumare

Fumare da giovani riduce di 10 anni l’aspettativa di vita

Le donne che smettono di fumare vivono 10 anni in più

Introduzione a cura di

Umberto Napolitano

Famiglie  d’Italia

CARO MENTANA CHE SBAGLIO DI TEMPO

febbraio 13, 2009

– LETTERA APERTA –
mentana2Se non lo sapevi ancora, io sono un tuo fan e mi piace molto il tuo stile nel condurre, mi è dispiaciuto molto la tua uscita dal tg5, costruito con il plasma della tua impronta, ma ti sei subito rimesso in pista, e su questo credo nessuno aveva dubbi, neanche sulla tua professionalità, quanto alla coerenza però…. Qualche dubbio mi viene, e non solo a me.

Mi permetto di scriverti dandoci del tu, perché sei ormai da diciasette anni che entri in punta di piedi nella mia casa, dove oltre ad avere il rispetto per tutti, vige il rispetto dei ruoli, qualsiasi essi siano, sembra un po’ alla vecchia, ma a noi piace essere fatti di questa pasta.
Parto analizzando il caso, la questione Eluana, si è vista, discussa, trattata, in questi diciassette anni di coma, in tutte le salse, con tutte le opinioni, e con tutte le più azzardate ipotesi.
L’apoteosi di questo padre disperato per la figlia, che arriva sempre vicino al limite del non ritorno, con lotte estenuanti e battaglie legali, finché c’è tutto da rifare ed Eluana continua la sua stasi.
Forse anche questa volta le famiglie italiane speravano nel miracolo del risveglio, o nel proseguimento della vita di questa giovane e meravigliosa ragazza, che ha smesso di vivere diciassette anni fa, un paio di mesi dopo il tuo insediamento su canale 5.
Non si può a rigor di etica far passare con una forzatura mediatica un concetto o un progetto di legge, sfruttando il momento ed il dramma di due persone, Padre e Figlia che da soli aspettavano solo il cenno, un soffio di Dio per scrivere la parola fine.
Mi sei sembrato remissivo, ti conosciamo come un agguerrito guerriero, non un pappamolle che alla prima difficoltà si tira indietro, questo comportamento non è nel tuo fare.
Dare le dimissioni in questo momento, al di la delle tue ragioni, non vuol significare coerenza, ma solo che stai pensando solo a te stesso, se sei lì, è anche perché c’è un codazzo di persone che ti guarda, che ti segue, che crede in te. Indipendentemente da quello che gli altri possano costringerti a fare.
Io non credo nella risurrezione mediatica, e quindi questo tuo atteggiamento, che vuol passare per coerenza, potrebbe essere un segnale che forse hai deciso di fare di nuovo carriera, forse su un’altra rete: questo è incoerente con la tua storica linea editoriale, ma se è così, non mascherare la cosa con Eluana, sarebbe veramente di cattivo gusto.
Noi non siamo un grande giornale, siamo una piccola redazione che in due mesi è riuscita ad avere un pubblico di 6000 utenti che ci seguono e ci bacchettano, ma per Eluana siamo riusciti a scrivere ben sei articoli, possibile che non è stato possibile costruire un palinsesto con la vicenda di Eluana, prima che finisse i suoi giorni?

Fa strano vedere questo accanimento solo dopo che Eluana ha trovato forse la pace, e fa specie soprattutto vedere come si possa fraintendere quello che un colosso come Mediaset decide di fare in base a contratti già sottoscritti, vedi ad esempio il Grande Fratello 9.
Quello che è accaduto sommato anche alla tua reazione, ci spaventa, perché si è giunti ad un punto di non ritorno, cioè non è più il caporedattore che sceglie e veicola le notizie, ma è la notizia che comanda il caporedattore, e quindi la catena di comando, questo non ti appartiene come stile.
Francamente sarebbe come dire che nella famiglia i bambini comandano ed i genitori eseguono impassibili.
Su tutto ti darei ragione, ma non sulla tempistica, un fatto così importante di una caratura epocale, un fatto che rappresenta la storia, anzi il primo fatto importante nel 2009 dopo Barak Obama, non teme il tempo della diretta, anzi vuole una maggiore elasticità perché le famiglie italiane hanno bisogno di digerirlo con calma, anche se secondo noi è un argomento tossico.
La scelta di mollare non aiuta le famiglie italiane a capire ed ad interiorizzare il dramma di Eluana, e non aiuta neanche il sapere che tu, riferimento di molti capo famiglia tiri i remi in barca, al posto di lottare; Eluana ha lottato, fino alla fine, e comunque è andata ha vinto, la responsabilità che avevi assunto nei confronti degli italiani, era più importante di te, del tuo orgoglio, del tuo lavoro. Perché perdere l’occasione di negoziare con Mediaset uno speciale dedicato ad Eluana, forse con il tuo gesto non lo vedremo mai.
Il Grande Fratello 9, ha tanti difetti, ma quella sera del 9 febbraio, ha sbancato in numero di ascolti, e non è un caso, perché significa che la gente quotidianamente viene bombardata da drammi e notizie negative, così è spinta psicologicamente verso programmi divertenti, o semplicemente diversi dal drammatico. Basta guardare i titoli del tg5 pomeridiano e della sera: stupri, uomo incendiato, bombardamento, morti in ospedale, ecc.
Non si può biasimare il popolo italiano, che ha seguito la vicenda per ben 17 anni, con il tormento della possibile morte di Eluana, forse tutti pregavano in cuor loro che la ragazza morisse, per avere pace, per dare pace ad un padre che è morto con lei diciassette anni fa, per dare sollievo agli italiani che gli sono stati spiritualmente vicini, e per dare pace anche agli inviati che pur di carpire una notizia, più di qualche volta hanno messo in luce la parte peggiore del mestiere di giornalista.
Perdonaci se egoisticamente questa volta non siamo dalla tua parte, ma bisogna capire a volte che la vita continua, anche se noi vorremmo ghiacciare quel momento importante, e l’unico modo che abbiamo per ricordare Eluana è di fare in modo che non sia morta per niente, quindi bisogna battersi affinché le famiglie italiane che in questo momento stanno vivendo lo stesso dramma, possano trovare conforto in una nuova legge, che tuteli loro, ed i loro cari in stato vegetativo, con un unico fine: non sostituirsi a Dio.
Questa mia, vuole essere una lettera aperta, di stima e di sostegno, anche se vuoi di critica e di stimolo, un modo per dirti siamo stati vicino ad Eluana, e oggi siamo vicini a te, non mollare il carro, ti aiuteremo a spingerlo, abbiamo ormai da diciassette anni bisogno di vedere la tua faccia in tv, perchè privarci del tuo modo di essere parte delle famiglie italiane, raccontaci il tuo dolore, il tuo sentimento, in modo da farci capire che sei umano, non sei un prodotto mediatico ma una persona vera in carne ed ossa, che soffre per quello che la circonda, ma che trova l’umiltà quando si trova in difficoltà, in modo che noi tutti possiamo aiutarti, crederti, qualunque cosa tu vdecida di fare, ti portiamo nel cuore, non mollare, anche perchè forse Eluana i quattro mesi prima nel 1991, in cui sei giunto a canale 5 ti guardava, ed oggi come allora è di sicuro una tua fan.

ANDREA BEN LEVA

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